mi hai raccolto al margine
incorniciato nello specchio
e chiamato col tuo nome
ma ti ho tagliato la strada
osservato l’ansimo critico
del muro dopo il terremoto
lo spiazzo spolverato dopo la fuga
il dubbio inclinato
che t’impedisce un abbraccio
hai tentato ancora l’affascino
nei cerchi di sole sull’asfalto
hai rifiutato la piega dell’insolito
ma ho distratto ogni sete
e non incontro più emozioni
chiudo le persiane dense d’ombra
mi basto e mi inchiavo
lontano dal perdono