LO SLAM A MATELICA
30 giovedì Ott 2008
Posted Appuntamenti
in30 giovedì Ott 2008
Posted Appuntamenti
in23 giovedì Ott 2008
Posted Narrativa
inNon appena mi aggiudico un inesplicato sintomo di rabbia, comincia la schiuma di derive che spegne il motore e piega le ginocchia come un contadino giapponese sazio di fatica e umiliazioni. Le lamine lucide delle occhiaie si sovrappongono conteggiando le furie assordanti che mi s’ingegnano nella testa, affinché il silenzio rugginoso s’impadronisca di ogni millimetrica scheggia di tempo. Assomiglio semre più ad un gomitolo torvo di colpe sentite nelle ossa e nei capelli, lungo le tortuosità neurali che alternano energia ai miei pensieri, ma questo non è accettabile né credibile come alibi, come trapunta a nascondere il letto sfatto e pieno di incubi insoluti.
Che faccia il suo dovere la cucitura imprecisa tra ruolo e pruriti, tra le scuri taglienti e le foreste a distesa?
21 martedì Ott 2008
Posted Appuntamenti
inVi invito tutti a partecipare alla “fiera d’amore per il libro”, come l’ho ribattezzata io, che in realtà si chiama LIBRIAMO, si svolge a Matelica ed è giunta alla sua IV edizione, imponendosi come un’interessantissima realtà ed un’ occasione di incontro col pubblico per scrittori ed editori.
Trovate ogni informazione sul sito ufficiale.
21 martedì Ott 2008
Posted Narrativa
inQuando la pelle si trova sola nel ronzio sordo del computer, e sai che dietro le tue spalle curve ti volterai e non troverai nessuno a scrutare le pieghe della tua nuca, assommi molte deviazioni della notte e conti le cicatrici del cielo e disperdi l’attenzione in simili scherzi. Quando le braccia s’intorpidiscono perché nessuno è lì ad accarezzarne il brivido, e mangi una mollica di ricordo, giusto per non accettarne la scomparsa, ti siedi al centro del letto, in fondo, per sentire il taglio asciutto delle tavole che lo circondano, ed il legno ti comunica una crudeltà che non gli hai mai richiesto. Quando i rami delle vene si ostinano nell’evitare intersezioni di riposo e la glicerina ti pizzica le narici, come se ristampasse nel tuo sangue quel giorno in cui non facevi che battere i pugni e urlare e credere al buio, l’unica soluzione è ingannare lo sguardo su passatempi più o meno lineari, attendendo che gli abiti cambino colore insieme al ritmo del respiro.
18 sabato Ott 2008
Posted Appuntamenti
inDOMENICA 26 OTTOBRE 2008
MATELICA, FIERA DEL LIBRO “LIBRIAMO”, ore 15.00
I POETRY SLAM
lettura semi-competitiva di poeti:
3 minuti di tempo e 1 giuria popolare;
nessuno strumento ausiliario alla parola;
applausi e fischi dal pubblico
…
QUESTE SONO LE REGOLE!!!
LE ISCRIZIONI SONO APERTE!!!
16 giovedì Ott 2008
Posted Discussione
inCos’è che voglio dalla mia attività di scrittore? è la domanda assillante che mi accompagna spesso nei momenti di riflessione e che poi conseguentemente riverso sulle persone che mi circondano e con cui mi trovo a discutere. Chiedo a chiunque un termine di confronto, una sponda su cui far rimbalzare la palla e capirne la traiettoria, e spesso mi trovo di fronte a suggestioni, pareri, indicazioni di itinerario molto diverse, spesso ancora opposte tra loro. Ma raramente, devo ammettere, sono soddisfatto di questi spunti poiché mi manca sempre qualche tassello, più o meno importante, per completare un quadro che, per il mio modo di vedere, è alquanto complesso.
Il divario con gli altri si esprime spesso nella concezione del “compito” che assegno alla poesia (nel mio caso, visto che non so far altro) e alla diffusione culturale (a volte sembro così invasato che la mia sembra un'”evangelizzazione” letteraria). Probabilmente per formazione (di ascendenza marxista), non riesco a non vedere nell’opera d’arte non solo un esercizio critico, ma anche un esercizio all’etica e alla socialità, uno strumento di educazione all’umanità, quindi politico nel senso lato della convivenza partecipata ad una comunità di uomini, più o meno ampia, più o meno complessa.
Capisco, e spesso anch’io ne sono preda, che la scrittura ha spesso una valenza di puro espletamento dell’umore vitale eminentemente personale e che quindi non pretende (anzi, rifugge) di diventare un paradigma correttivo, non castigat ridendo mores.
D’altronde, come avete letto nel post precedente, la parola non serve a definire in maniera inequivocabile quali siano le coordinate interpretative del mondo, bensì si propone come un fiammifero in una stanza buia, uno strumento di chiarificazione del reale ma che assegna al lettore intelligente, pensante (al contrario di come lo disegnano molti colleghi) il compito di risolvere il rompicapo e di trovare l’interruttore della lampadina. La parola deve stralciare il velo ma poi è il lettore che deve schiarirsi gli occhi mezzo addormentati fino a vedere nitidamente le cose che lo circondano e in mezzo alle quali esiste.
Proprio per questo la parola puo’ e deve allargare lo spettro sensoriale e sbaragliare i confini, divenendo scrittura “totale”, ma deve anche suggerire e suggestionare mantenendo un legame genetico con la materia pronunciata, quasi una comunanza di materiali costruttivi.
[continua…]