Per quanto si frazioni la luce, il respiro della tua vista non raggiungerà mai ogni angolo e resterà sempre una falda buia nel fondo del fondo, come qualcuno aveva previsto. E quando ti rammaricherai di non aver lanciato la torcia oltre le forze contro la densità dell’affanno che oscura, sarà solo per sgravarti di un pentimento e sfrigolare di nuovo di motti e leggerezze, sventolando come garrisce una bandiera.
Magari agli occhi opachi si presenterà il volume sbozzato dei ricordi, delle occasioni cieche, dei bicchieri bevuti e delle strade disertate, ma senza andarti a segno nello stomaco, appena un simulacro sulla porta rimasta aperta dopo che gli invitati saranno scappati in buon ordine.
Ti volterai a cercare le giustificazioni che sempre hai disegnato e ti meraviglierai al soffio del vuoto che troverai, e allora capirai di dover scavare ed esporre alla luce la falda buia dimenticata nell’armadio.
AL SOFFIO DEL VUOTO
22 mercoledì Ago 2012
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