Ti pervadono un orgoglio e una soddisfazione spropositati quando ti volti al tempo passato e vedi che tutto sommato sei stato bravo a mettere a frutto, e con risultati che puoi giudicare positivi, tutto l’accumulo di esperienze e abilità e la capacità di saper intersecare i campi del sapere e del lavoro. Tutti i mestieri praticati lasciano un segno imprescindibile nell’esistenza e spesso sono fondamenta solide e insolite per un futuro anche totalmente (o almeno apparentemente) divergente. La multiforme professione commerciale, la cura editoriale e pubblicistica, la divulgazione linguistica e culturale dell’italiano, persino l’animazione per bambini, tutto ha concorso a farmi crescere e diventare quello che sono adesso: ma soprattutto, la radio, il grande amore a cui domani sera, dalle ore 22, tornerò – scusate l’espressione ormai divenuta banale – in presenza, dopo dieci anni e più, grazie al caro amico Giuseppe Saggese e a Stazione41, emittente fermana che mi ospiterà per parlare del mio ultimo libro, Dai sentieri divorati, ma ancor più per divagare sul tema “Donne e sentieri”, tra letteratura, arte, natura, slow life e buon cibo… mi raccomando, ascoltateci in streaming!
