nel cavo candido della conchiglia
scampata all’acciaio liquido delle onde
cova quel respiro roteante sul lido
spazzato dal vento di gennaio
i muri esplodono e ci si permette
di esplorare i dintorni delle strade
i marciapiedi alti a salvare dalle maree
il vino dozzinale che cola dal cartone
caduto dalle mani di notti indebolite
chi passeggia bada poco alla linea
dello sguardo che naviga verso dove
cerca le ipotesi che salvano il mattino