se avete visto Ghost Whisperer, capirete ciò che dico: toccare un oggetto e vederne manifestarsi in testa il momento in cui davvero ha assunto un significato, è diventato un incastro che ha legato e ancora lega i giorni custoditi
coi nastri dissotterrati dal garage, da quando il vecchio hi fi è resuscitato, stessa proustiana agnizione, e di ciascuno vividi risentire gesti, odori, parole che sono immagazzinati e non lo immaginavo proprio
qui e avanti, ne porterò qualche esempio: dopocena all’esterno di un antiquato ristorante della Valtesino, riparto in macchina di un amico che avvia l’autoradio e subito mi accende quel che sento, quindi chiedo di poter copiare la cassetta e lui annuisce serio, accompagnando l’estrazione del nastro con queste parole: “la custodia sta lì nel portaoggetti, domani me la riporti intatta sennò ti spacco la faccia”
ovviamente, l’avvertimento fu ascoltato e il compito portato a termine nei tempi stabiliti
ieri rimetto quella cassetta ed i venticinque anni almeno che sono passati vengono decifrati da quella canzone specifica, che tanto ha ruotato nella testa in questi anni, che oggi torna nelle orecchie come allora
NASTRO CHE REGISTRA N.1
11 sabato Giu 2022
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