ma certo, credimi, all’inizio non era certo questo il piano, non ne avevamo davvero idea, non ci erano apparsi neanche gli avvisi di un tale disastro
ma non avevamo pensato che la roccia, il fango, le curve immote del fiume, il respiro della cascata, le radici salde del kapok e il modulato urlo delle scimmie non avrebbero resistito alla pressione
ma d’altronde, noi non ci siamo fatti scrupoli, abbiamo permesso che dilagasse la melma tossica e la pressione arrivasse da tutti i lati del perimetro
ma almeno guardami, considerami, chiedi agli uccelli di nuovo il fremito dei fischi che tanto mi lenisce, la sinfonia delle gole spiegate, ti prego, che qualche rana mi liberi dall’angoscia del silenzio
ma ci sei ancora?
Il fruscio secco della luce 
…ci sono ancora, ma dormo e vi aspetto, sul letto, di questa fiumana, e nonostante la secca che portate, posso solo scuotermi ogni tanto ormai, purtroppo a caso, ma se vi trovate schiacciati, non fateci caso…non ho il problema del pensiero…
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